Filomena Turriziani
Mia Madre.
Vorrei cominciare a parlarvi di mia madre dalla fine, la sua morte è stato un semplice addormentarsi senza dolore nel giro di poche ore. La malattia degli ultimi 6 mesi non le ha procurato affanni o sofferenze.
La sua fede è sempre stata stabile, e i momenti di paura molto pochi. L’unica cosa che non ha mai sopportato... è stato il suo nome, ha sempre preferito farsi chiamare Marilena.
Nella sua vita è stata una fervida attivista politica, ha organizzato riunioni, comizi, raccolte firme. Sempre avanti sui tempi. Sempre pronta ad ascoltare i problemi degli altri.
Anche nella parrocchia ha cercato di dare il suo contributo e qualche volta ha coinvolto anche me; ricordo quando mi sono ritrovato a distribuire il vangelo porta a porta nel quartiere.
Ha sempre lottato per quello in cui credeva anche se ciò portava a discussioni con amici o parenti. Lei era fatta così, non aveva paura di impegnarsi o litigare se pensava di stare nel giusto.
Potrei andare avanti parlando dei lati belli del suo carattere come la dolcezza, la perseveranza, l’attenzione per i dettagli, il rigore; ma vorrei chiudere con questo suo pensiero:
Una parte di noi continua nei nostri figli e poi nei nostri nipoti, generazione dopo generazione.
Una parte di noi continua nelle persone che abbiamo conosciuto, con cui abbiamo parlato e che abbiamo influenzato.